Ogni vediamo insieme come un avvocato possa utilizzare al meglio un social network come Facebook per fare pubblicità al proprio studio.
L’articolo 35 del Codice Deontologico Forense
Partiamo proprio da qui: vediamo i primi 3 commi dell’articolo 35.
1. L’avvocato che dà informazioni sulla propria attività professionale, quali che siano i mezzi utilizzati per rendere le stesse, deve rispettare i doveri di verità, correttezza, trasparenza, segretezza e riservatezza, facendo in ogni caso riferimento alla natura e ai limiti dell’obbligazione professionale.
2. L’avvocato non deve dare informazioni comparative con altri professionisti né equivoche, ingannevoli, denigratorie, suggestive o che contengano riferimenti a titoli, funzioni o incarichi non inerenti l’attività professionale.
3. L’avvocato, nel fornire informazioni, deve in ogni caso indicare il titolo professionale, la denominazione dello studio e l’Ordine di appartenenza.
La propria pagina Facebook
A questo punto vediamo quali sono gli strumenti offerti da Facebook per i professionisti. Partiamo dalla pagina aziendale. Se ancora non ne possiedi una, clicca qui per scoprire come configurarla.
Utilizzare il tuo profilo personale su Facebook, infatti, è sconsigliato per diversi motivi:
- non ti permette di separare la tua vita privata con la tua attività professionale
- non ti consente di utilizzare diversi strumenti pubblicitari (di cui ti parlerò più avanti)
Ecco perché aprire una pagina aziendale su Facebook è il primo e necessario passo da compiere.
Farsi pubblicità su Facebook con le Ads
Probabilmente già saprai che Facebook offre a tutti i suoi utenti la possibilità di raggiungere un numero più elevato di persone grazie a veri e propri annunci a pagamento. Qualsiasi avvocato o studio legale può utilizzare questi strumenti, ma è necessario conoscerne il funzionamento per sperare di ottenere dei risultati.
È davvero necessario affidarsi ad un professionista di social media marketing o può essere in grado chiunque di creare una campagna pubblicitaria su Facebook?
Al contrario di quanto il social network più utilizzato al mondo voglia farti credere, gli strumenti pubblicitari che offre non sono alla portata di tutti.
È vero: per pubblicizzare un post bastano pochi click.
Ma il budget investito è speso bene o non ha nessuna possibilità di portare a dei risultati?
Scopri anche come ottenere crediti pubblicitari di Meta per fare pubblicità su Facebook e Instagram a costo zero.
I tuoi potenziali clienti e il pubblico delle tue inserzioni pubblicitarie
Nella comunicazione è fondamentale considerare 3 elementi:
- il destinatario del messaggio
- il canale o lo strumento utilizzato per inviarlo
- il contenuto stesso del messaggio
Lo strumento, in questo caso è il nostro post su Facebook.
Per scrivere un buon contenuto, non devi far altro che immaginare il tuo potenziale cliente davanti a te. Scegli un tono professionale ma pur sempre adatto ad un social network e, senza girarci troppo intorno, scrivi il tuo messaggio. Non devi essere troppo esplicito o diretto. Più avanti ti spiegherò il perché.
A questo punto non rimane che affrontare il primo elemento: il destinatario del messaggio.
Il tuo scopo è quello di informare nuovi clienti di quali servizi sei in grado di offrire loro.
Supponiamo che tu sia un avvocato familiarista: credi che il tuo servizio possa interessare a dei single?
Il motivo principale dello scarso successo di una campagna pubblicitaria su Facebook è proprio nella mancata selezione del pubblico.
Forse non lo sai, ma Facebook possiede una grande quantità di informazioni personali relative ai propri utenti, come, per esempio, il loro stato civile.
Selezionare accuratamente il pubblico delle tue inserzioni pubblicitarie significa raggiungere solo (o quasi) i tuoi potenziali clienti.
Le norme relative alla pubblicità su Facebook, tu che sei avvocato devi conoscerle bene
Un altro errore che un avvocato può commettere nell’intento di farsi pubblicità è di violare le norme pubblicitarie di Facebook. Se l’argomento che affronti, infatti, è molto personale, la tua inserzione potrebbe non venire approvata. La normativa, infatti, indica chiaramente che le inserzioni non devono includere contenuti con riferimenti espliciti o impliciti a caratteristiche personali.
Un post, per esempio, in cui chiedi espressamente “sei in bancarotta?” non può in alcun modo essere pubblicizzato.
Questo tipo di comunicazione “aggressiva” non è consentita da Facebook. Molto spesso è sufficiente inserire una parola o un simbolo di punteggiatura per far scattare i rigidi sistemi di controllo di questo social network.
Come utilizzare i social senza “farsi pubblicità”
Fino a qui abbiamo visto come sia possibile per un avvocato o uno studio legale utilizzare Facebook per fini pubblicitari.
Questo, però, non è l’unico modo in cui un professionista può utilizzare questo importantissimo social network.
Pensa solo al fatto di utilizzare la tua pagina per informare i tuoi clienti sulle novità legislative del tuo settore.
Si tratta di offrire un servizio, senza un fine esplicito.
Aiutare i tuoi lettori a comprendere i nuovi decreti emessi attraverso la tua interpretazione è il modo migliore per comunicare senza “farsi pubblicità”.
L’immediatezza di Facebook, inoltre, può essere sfruttata per rispondere (in privato) alle domande che ricevi nei commenti dei tuoi post.
Facebook Messenger, infatti, può essere utilizzato anche per mostrare la tua professionalità a nuovi potenziali clienti. Nel limite del possibile, ovviamente.
Se vuoi approfondire l’argomento, leggi il nostro articolo in cui abbiamo raccolto 11 idee per la tua campagna pubblicitaria su Facebook.
L’importanza di avere un sito web
In un altro articolo di questo blog ho già parlato di quanto sia utile per un avvocato avere un sito web. L’aspetto principale consiste proprio nell’immagine che un sito professionale è in grado di dare allo studio legale.
Il sito web, però, non è solo una vetrina. O meglio, la sua funzionalità dovrebbe essere anche un’altra: attirare nuovi potenziali clienti grazie all’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Qual è la più grande differenza tra il ritorno che può offrirti una pagina Facebook e un sito web ben posizionato su Google? Il tipo di bisogno.
Grazie a Facebook, infatti, hai la possibilità di comunicare con persone che in quel momento non hanno espressamente bisogno dei tuoi servizi. La visibilità che ti offrono i social network va a colpire il bisogno latente di una persona.
Solo grazie ad un tuo post, per esempio, potrebbe venire a conoscenza di quanto sia importante una corretta privacy policy all’interno della propria azienda. Senza il tuo post non gli sarebbe venuto in mente di approfondire l’argomento.
Google, invece, risponde ad un bisogno immediato e consapevole. Ecco perché è importante che il tuo sito compaia ai primi posti fra i risultati. Eviteresti che il tuo potenziale cliente possa rivolgersi ad un altro studio.
Se già gestisci un blog, scopri come farsi conoscere dai clienti come professionista sfruttando i “content gap”.
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