Oggi vediamo come aumentare la visibilità su Google e Maps imparando a conoscere i Core Web Vitals, un mix di 3 fattori che misurano, ancora più nel dettaglio, l’esperienza degli utenti all’interno del tuo sito web.
Sempre in questo blog ti avevo parlato di come utilizzare SEMrush per scrivere articoli SEO, come creare contenuti SEO per far crescere il tuo blog, e del recente arrivo di Bert nella famiglia degli algoritmi di Google.
Per entrare nel tema della user experience, avevamo già visto 5 regole per una perfetta esperienza degli utenti sul tuo sito.
Oggi scenderemo un po’ di più sul tecnico, proprio perché, questi nuovi strumenti di Google, ti aiuteranno a risolvere il problema delle esperienze utente negative sul tuo sito.
Largest Contentful Paint (LCP): Quanti secondi un utente deve attendere prima che la pagina sia pronta
Il primo indice per misurare una buona user experience non poteva essere che il tempo di caricamento.
- da 0 a 2,5 secondi: buona
- da 2,5 a 4 secondi: necessita di qualche miglioramento
- oltre i 4 secondi: scarsa
Cosa misura esattamente questo indice?
Quanti secondi sono necessari affinché vengano caricati i contenuti iniziali della tua pagina web, quelli subito visibili senza dover scorrere verso il basso.
Prova ad immaginare un articolo di un blog con tante foto al suo interno. Per l’utente è importante che vengano caricate solo le foto immediatamente visibili e solo quella porzione di testo che è in grado di leggere.
Grazie a questa accortezza il visitatore ha la possibilità di leggere l’introduzione dell’articolo e di vederne la foto di copertina. A quel punto, decide se iniziare la lettura o se passare ad un altro argomento o se, addirittura, uscire dal sito.
In sostanza si tratta del tempo di attesa che probabilmente già conoscevi e che, mettendoti nei panni dei tuoi visitatori, avevi già iniziare a limare il più possibile.
Come ottenere un buon punteggio per questo indice?
Il consiglio che ti posso dare è quello di utilizzare uno script in javascript per fare in modo che solo quando una foto diventa visibile all’utente venga effettivamente scaricata, non prima. Le immagini (e i video) sono gli elementi in generale più pesanti all’interno di una pagina, ma puoi applicare questo caricamento differito anche per librerie ed altri contenuti non necessari all’utente nell’immediato.
First Input Delay (FID): Quanti millisecondi passano prima che la pagina risponda ad un’interazione dell’utente
Non appena l’utente, dopo aver visto il contenuto iniziale della pagina, dopo essersi orientato e aver deciso cosa fare, compie un’azione (per es. un click), la pagina stessa deve essere pronta a rispondere. Questo indice, in altre parole, misura il tempo di risposta alla prima interazione dell’utente.
- da 0 a 100 millisecondi: buona
- da 100 a 300 millisecondi: necessita di qualche miglioramento
- oltre i 300 millisecondi: scarsa
Cosa ci dice questo indice?
Che per aumentare la visibilità su Google non basta mostrare il contenuto iniziale della tua pagina ai tuoi visitatori se poi, il caricamento degli altri elementi meno necessari, rallenta il tempo di risposta ad un eventuale click.
La pagina non solo deve mostrare rapidamente il contenuto, ma, con la stessa rapidità, deve poter reagire alla interazione del suo visitatore.
Volendo fare un esempio, pensiamo ad una galleria fotografica: certamente è importante che la prima foto appaia nel più breve tempo possibile, ma, allo stesso modo, l’utente deve poter avere la possibilità di passare alla foto successiva senza immotivate attese.
Questo indice, quindi, misura un aspetto da molti probabilmente ignorato: l’utente non è felice solo di vedere il contenuto iniziale della pagina senza aspettare il caricamento di tutta la parte non necessaria, ma vuole sin da subito poter interagire con la pagina stessa.
Cumulative Layout Shift (CLS): Quale porzione della pagina ha un movimento brusco e imprevisto
Se pensavi che non fosse possibile trovare un altro indice analitico per misurare la user experience di una pagina web allora ti sbagliavi. Grazie al CLS, infatti, Google è in grado di capire quanto si spostano alcuni importanti elementi della pagina dopo il suo iniziale caricamento.
Non si sta parlando di animazioni che posizionano gli elementi grafici nel momento in cui appaiono, come, per esempio, un testo che appare dalla sinistra dello schermo e si posiziona al centro.
Una user interface studiata male non solo è riscontrabile per via di link ravvicinati, porzioni di sito nascoste o per testi poco leggibili.
Un uso sbagliato di animazioni, come, per esempio, messaggi di avviso, o contenuti che ciclicamente cambiano, possono portare ad uno spostamento involontario degli altri elementi della pagina.
Prova a pensare a quale sgradevole esperienza potrebbe avere un utente che si ritrova, il pulsante sul quale vorrebbe cliccare, spostato poco più sotto per l’improvviso movimento del contenuto della pagina causato da un altro elemento apparso senza motivo.
Cosa ci insegnano i Core Web Vitals
I Core Web Vitals sono indici che consentono all’algoritmo di Google di valutare in modo più sofisticato di prima quando possa essere confortevole l’esperienza di un utente all’interno del tuo sito web.
Il tuo sito web è pronto all’aggiornamento dell’esperienza sulle pagine di Google? Scoprilo grazie a Lighthouse! Se vuoi approfondire l’argomento contatta i nostri esperti SEO di Forlì Cesena.
A livello SEO non cambia nulla per te se hai sempre messo al primo posto il tuo visitatore, se quando crei un layout o un nuovo articolo, pensi a realizzare qualcosa di veramente utile.
Non conta solo la qualità dei tuoi contenuti, ma anche la loro fruibilità.
Per capire a fondo come aumentare la visibilità su Google non potrai fare a meno di testare il tuo sito con questi strumenti.
Se fino a ieri eri a conoscenza del fatto che la velocità di apertura delle pagine fosse un fattore importantissimo, oggi abbiamo capito che non basta: non solo occorre fornire il prima possibile un primo contenuto da mostrare ai nostri utenti, ma dobbiamo anche fare in modo che il successivo caricamento della pagina non sia sgradevole alla vista e non generi confusione.
La nostra agenzia, specializzata nella realizzazione di siti internet a Cesena, utilizza GTmetrix per testare il valore dei Web Vitals e capire come migliorarli.
6 modi migliori per aumentare la visibilità su Google
Prendendo spunto da un recente articolo (in inglese) di Kristen McCormick su WordStream, ho deciso di elencare quelli che, a mio avviso, sono i migliori suggerimenti per aiutarti a capire come aumentare la visibilità su Google.
- Associa (e ottimizza) ogni pagina del tuo sito web ad una parola chiave. Quale? L’analisi delle parole chiave su Google non è così semplice, ma ti basti sapere che le parole che scegli devono essere uniche (mai la stessa per più di un articolo) e cercate (anche se poco, nel caso di una long tail).
- Aiuta Google a scansionare nel modo corretto le tue pagine attraverso link interni. Collega più che puoi, ma in maniera sempre naturale, le pagine del tuo sito web. Fallo utilizzando, il più possibile, le parole chiave (viste prima) all’interno dei vari link.
- Crea più pagine. Aprire un blog, o, comunque, creare nuove pagine, ti consente di avere più parole chiave “spendibili”, un maggior numero di link interni. L’ovvia conseguenza è la maggiore possibilità di ricevere traffico.
- Usa titoli di pagina accattivanti. Google è composto da più di un algoritmo: non si limita a giudicare, come visto in precedenza, la velocità e l’usabilità delle tue pagine. È fondamentale anche il numero dei click che ricevi, provenienti dalla pagina dei risultati di ricerca. Crea, quindi un titolo che attiri l’attenzione, che sia interessante e che prometta ciò che il lettore desidera.
- Crea contenuti di qualità. Fai un “piccolo” sforzo, cura i testi che scrivi, rendili ancora più ricchi di contenuti facendo qualche ricerca online. Se vuoi davvero capire come aumentare la visibilità su Google, rileggili e valuta in tutta onestà quanto ritieni utile ciò che hai scritto per un ipotetico lettore.
- Condividi i tuoi articoli sui social media. Google tiene conto dei fattori sociali: quanto più gli utenti amano condividere un certo articolo, tanto più Google lo considera utile.
Scopri come fare l’analisi e migliorare il traffico del tuo sito web in 16 mosse con Ahrefs Site Audit.
Google E-A-T non è un fattore di ranking ma linee guida che aiutano ad aumentare la visibilità dei tuoi contenuti grazie a competenza, autorevolezza e affidabilità
Ti dico subito che Google E-A-T non ha nulla a che vedere con il cibo.
Non si tratta neppure di un aggiornamento del suo “temuto” algoritmo.
E-A-T è l’acronimo di Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness, ovvero, competenza, autorevolezza e affidabilità.
Ho già dedicato un articolo all’importanza di creare contenuti di valore per un sito web.
Ci tengo a tornare su questo argomento per 2 motivi:
- Non essendo dichiaratamente un fattore di ranking non trovi questo consiglio nelle tante guide online su come aumentare la visibilità su Google del tuo sito.
- Search Engine Journal ha di recente pubblicato un ebook gratuito su questo argomento. È in inglese, mai puoi sempre tradurlo con Google Traduttore per pdf.
Ti anticipo un breve estratto con i 7 punti da seguire per raggiungere un elevato livello di competenza, autorevolezza e affidabilità:
- Comunica ai tuoi visitatori chi sei. Cura e tieni aggiornata la pagina “chi siamo”.
- Collabora con esperti per creare contenuti. Non farti scrivere articoli con titoli accattivanti da ghost writer non competenti.
- Rendi chiaro lo scopo dei tuoi contenuti. Spiega chiaramente se il tuo intento è quello di informare, spiegare, convincere o descrivere.
- Aggiorna regolarmente il contenuto dei tuoi articoli. Riprendili in mano almeno ogni 2 anni per capire cosa è cambiato e cosa puoi aggiungere.
- Cita fonti di alta qualità. Il tuo articolo è tanto più importante se contiene informazioni provenienti da fonti affermate nel settore.
- Considera più punti di vista. Non limitarti a esternare la tua opinione, dimostra che esistono anche altre correnti di pensiero.
- Presta attenzione alla tua reputazione online. Rispondi ai commenti che ricevono i tuoi articoli.
F.A.Q.
Inserisci anche tu, in fondo alla tua pagina, le FAQ. Sono un ottimo strumento se non sai come aumentare la visibilità di un sito su Google in quanto ti permettono di rispondere alle domande degli utenti e a non perdere di vista il loro intento di ricerca.
Dove puoi trovare utili suggerimenti per queste domande?
Facile: all’interno della sezione “Le persone hanno chiesto anche” nella pagina dei risultati di Google (dopo aver ricercato la parola chiave per la quale desideri posizionarti). A questo proposito scopri lo strumento gratuito AlsoAsked di cui ti ho parlato nella guida su come scrivere articoli SEO.
Come posso rendere visibile il mio nuovo sito su Google?
Google possiede un software che analizza i contenuti su internet in un modo metodico e automatizzato. Aggiunge nuovi siti al suo archivio ed aggiorna quelli esistenti dopo ogni scansione della rete. In alternativa, sei hai appena messo online il tuo nuovo sito puoi segnalarlo tu stesso a Google.
Un altro consiglio, per rendere visibile il tuo nuovo sito web più in fretta, è di rivendicare il profilo della tua attività su Google Maps.
Tuttavia, se noti che il tuo sito web non è così visibile su Google come ti aspetteresti, è possibile che ci sia un problema tecnico al suo interno. Per scoprirlo ti consiglio di utilizza la Search Console di Google.
Cosa posso fare per apparire tra i primi risultati di Google con la mia parola chiave?
La prima cosa che devi fare se vuoi apparire tra i primi risultati di Google è verificare che, all’interno della tua pagina, la parola chiave si trovi nei seguenti punti:
- titolo H1 (nel caso di testo molto lungo anche all’interno dei sottotitoli H2)
- meta-tag title (meglio se all’inizio della frase)
- description
- testo (almeno 2 o 3 volte, ma anche più spesso nel caso in cui il testo sia oltre le 300 parole)
- tag alt dell’immagine (testo alternativo)
Come posso aumentare le visite del mio sito?
Ecco una lista delle principali attività che puoi compiere (le trovi in dettaglio nell’articolo che spiega come portare traffico sul sito):
- rafforza il tuo brand (la consapevolezza nei tuoi lettori che sei particolarmente ferrato in quello che stanno cercando)
- rispondi alle domande più frequenti (proprio come sto facendo io, ora)
- crea una campagna pubblicitaria con Google Ads
- scrivi con una buona frequenza un articolo sul tuo blog (in cui, magari, fornisci informazioni utili oppure offri soluzioni a problemi)
- crea un podcast
- aggiungi varianti di parole chiave a coda lunga alle tue pagine
- fatti notare con i rich snippet
- aumenta la reputazione del tuo sito con la link building
- rispondi alle domande su Quora relative al tuo settore di competenza
- ospita guest post (articoli scritti da altri autori apposta per il tuo sito)
Quanto tempo impiega Google per indicizzare il mio sito web?
Dipende da quanto è autorevole e continuamente aggiornato il tuo sito. In media da una settimana ad un mese, ma non preoccuparti se impiega anche oltre 3 mesi. Può capitare nel caso di siti web appena creati o che non vengono aggiornati da moltissimo tempo.
Come essere in cima ai risultati di Google Maps?
Sono 20 i fattori di ranking per aumentare la visibilità ed il posizionamento delle aziende su Google Maps. Puoi scoprirli all’interno del nostro articolo di approfondimento e iniziare la scalata per raggiungere la cima dei risultati.
Quanto costa l’indicizzazione del mio sito su Google?
L’attività svolta ad aumentare la posizione del tuo sito, e, quindi, la visibilità all’interno delle pagine dei risultati di ricerca di Google si chiama posizionamento o ottimizzazione (SEO). Sei vuoi conoscere il costo per una consulenza da parte dei nostri esperti SEO di Forlì Cesena, puoi contattarci o visitare il nostro listino.
Perché oggi non ha più senso utilizzare tecniche SEO black hat per aumentare la visibilità su Google Maps
Le tecniche SEO black hat racchiudono una serie di “trucchi” che hanno lo scopo preciso di sfruttare una o più falle dell’algoritmo di Google. I risultati che promettono sono sempre gli stessi: aumentare la visibilità su Google in brevissimo tempo, fino addirittura a garantire la prima posizione senza il minimo sforzo.
Ma queste tecniche SEO black hat funzionano davvero?
La risposta dipende tutto da quanto questi trucchi siano recenti.
Ti faccio un esempio: il keyword stuffing. Si tratta del tentativo di guadagnare posizioni su Google riempiendo a dismisura e in maniera innaturale il testo di una pagina con la medesima parola chiave.
Ecco, trucchi “vecchi” come questo, sono un errore clamoroso che puoi commettere. Oggi, infatti, l’algoritmo di Google è ampiamente in grado di scoprirlo, con una conseguente penalizzazione della pagina.
Quali sono, invece, i trucchi black hat che possono sfuggire al controllo di Google?
Per quanto riguarda Google Maps, uno degli elementi di maggior peso, sono senza dubbio le recensioni. Esistono online molti servizi che offrono pacchetti di recensioni finte a pagamento.
Perché, invece, siamo convinti che, oggi, non abbia più senso utilizzare tecniche come questa per aumentare la visibilità della propria attività su Google Maps?
Uno dei suggerimenti più utili che puoi trovare in questo articolo (in inglese) di Ranking Academy è quello di osservare i tuoi competitor.
Come prima cosa, è fondamentale che tu conosca i 20 fattori di ranking per migliorare il posizionamento delle aziende su Google Maps di cui abbiamo parlato in un altro articolo di questo blog.
Facendo su Google una serie di ricerche utilizzando le parole chiave “local” che ritieni più strategiche per la tua attività, hai la possibilità di capire cosa puoi migliorare: la categoria di appartenenza, il numero di recensioni, la presenza di parole chiave nel sito, ecc.
Come chiedere una consulenza ai nostri esperti SEO di Forlì Cesena
Puoi contattare i nostri consulenti SEO di Forlì Cesena compilando il form che trovi qui e indicando i problemi che stai avendo nel tentativo di aumentare la visibilità della tua azienda su Google.